Terra dei calanchi brulla, arida, screpolata e dura d´estate, appiccicaticcia e viscida d´inverno. Masse amorfe, senza vita, residui immani di acque melmose d´epoche preistoriche.
Penso...penso alle prime mani umane, immerse nella mota, forse piccole mani impiastricciate che, casualmente, inconsapevolmente, si sentirono padrone di quella massa plasmabile e docile al tocco delle dita.
Forse...si forse in quel momento, nacquero al mondo le prime opere d´arte.
Tito Scappini